girasoli

Oggi pomeriggio, mentre camminavo sbadatamente con la testa piena di pensieri, ho incrociato una coppia di anziani signori che passeggiavano tendendosi per mano.
Avranno avuto credo ottant’anni oguno, poco più, poco meno.
Lui era alto, non curvo sotto il peso dell’età, dal contegno signorile nel suo abito grigio di lana pesante.
Lei era più dimessa, visibilmente più provata dal tempo, e forse più rassegnata con la sua gonna dritta sotto il ginocchio e gli occhiali spessi.
Mi è venuta subito in mente la poesia di Montale “Ho sceso dandoti il braccio, almeno un milione di scale, ed ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino…”
Forse una delle poesie d’amore più belle mai scritte.
E guardando il modo in cui lui teneva la mano di lei si percepiva tutta la forza e la tenerezza di cui quest’uomo era capace, ancora.
La sua mano sinistra, grande e accogliente, racchiudeva quella di lei con dolcezza, ma si avvertiva tutto il suo sostegno.
Procedevano lentamente, senza alcuna fretta.
Lui guardava davanti a sè e ogni tanto guardava verso di lei, quasi per accertarsi che andasse tutto bene; lei aveva gli occhi bassi, e si faceva condurre docilmente.
Mi sono fermata a guardarli mentre si allontanavano e ho immaginato una grande storia d’amore.
Di quell’amore che ti riempie la vita e che piange e ride e soffre e si diverte e spera e si entusiasma e sogna e respira e corre e rallenta e si ferma e riparte con te !
Quell’amore che gioca e fatica e progetta e ricorda e parla e tace e ascolta e comprende e se non comprende rispetta e quando rispetta si allontana, ma solo per essere più vicino.
Chissà quando si saranno incontrati, e innamorati…
Chissà in che data si saranno sposati, se avranno avuto figli oppure no, quante difficoltà avranno superato insieme, fianco a fianco.
Quante altre volte si saranno tenuti per mano così…quante centinaia, migliaia di volte…e ogni volta avranno cercato quella mano e l’avranno ritrovata…
Chissà cosa si raccontano la sera prima di addormentarsi e chissà se il bacio della buonanotte sarà sulle labbra o sulla fronte…
E il bacio del buongiorno sulle labbra, come da giovani.
Chissà quanto dolore e quanta gioia, mano nella mano…
E quanta vita…quanta vita.
Ma di una cosa sono certa: dai loro volti traspariva quella serenità che il vero amore può donare.
E il ritratto della vecchiaia e dell’amore vero, con la sua saggezza e la sua piena consapevolezza, non poteva essere più tenero e delicato.
Non lo dimenticherò.

Maria Grazia Pani, 4 marzo 2017